Identita il Film - la Recensione

Il maltempo e una situazione che puo causare brutti scherzi, soprattutto quando ad incontrarsi sono delle persone completamente estranee. Ed in questo film i protagonisti sono ben 10 e stanno per vivere uno dei giorni peggiori della loro vita, non riuscendo a capire fino alla fine chi e l'uomo che li sta uccidendo tutti quanti! Ad arricchire una storia gia fantastica di per se c'e anche un cast composto da attori di massimo livello, tutti ovviamente di Hollywood. Questo film e veramente spettacolare, anche se e oramai vecchio di 17 anni. Ve ne consigliamo la visione assoluta e potete trovarlo gratuitamente sul portale italiano di film streaming chiamato cb01. E se per qualche strano motivo il film non dovesse piacervi, ecco un altro elenco di recensioni di film dello stesso genere!

Flag Fathers - la Recensione

Al centro di 'Flags of our Fathers', film di guerra diretto niente meno che da Clint Eastwood in co-produzione con Steven Spielberg, c la famosa foto scattata durante la presa dell'isola giapponese di Iwo Jima, sul finire della seconda guerra mondiale, che ritrae i marines americani intenti ad issare la bandiera a stelle e strisce su un promontorio. Il film c un intreccio tra i combattimenti, aspri e sanguinosi, che avvennero sull'isola, visti dal punto di vista dei soldati che issarono la bandiera, e sui risvolti politici che la foto ebbe sul popolo americano, ormai scoraggiato ed abbattuto da anni di guerra e spese pubbliche sull'orlo del collasso. I protagonisti, John Bradley (Ryan Phillippe), con ruolo di medico, Ira Hayes (Adam Beach), marine di origini pellerossa e Rene Gagnon (Jesse Bradford) sono tra i soldati che issarono la bandiera e che uscirono vivi dai successivi scontri su Iwo Jima (che in giapponese significa isola solforosa) con i giapponesi, trincerati in cunicoli sotterranei e casamatte nascoste. Questi uomini, loro malgrado, si ritrovarono ad essere utilizzati come campagna pubblicitaria, per ridare vigore e sostegno economico alla ripresa militare degli USA grazie alla raccolta di buoni dell'esercito tra la popolazione civile. Pur non sentendosi eroi, ma uomini che hanno visto morire tutti i loro compagni, sono costretti a sorridere agli innumerevoli flash dei reporter e a sottostare ai giochi cinici della politica e dei media, mentre i numerosi flash back riportano alla mente di questi uomini tutte le atrocita viste nell'isola. Le scene di guerra sono ben realizzate, utilizzando un filtro grigio-blu in grado di accentuare i toni di drammaticita delle scene e il colore rosso del sangue dei feriti e mutilati. Il film c profondo e spinge a riflessioni, sui risvolti dell'essere eroi (l'eroe c colui di cui la gente sente il bisogno, cita il film) e su quanto c poi semplice essere dimenticati subito dopo. Clint Eastwood dipinge 'Flags of our Fathers' con immagini e dialoghi che lasciano il segno, ed un tono tristemente amaro, che non scade mai nel semplice patriottismo americano.

Fury - la Recensione

Aprile del '44, la Germania nazista, ormai allo sbando, offre una ultima strenua e folle resistenza contro l'avanzata degli alleati. Il sergente americano Don "Wardaddy" Collier (Brad Pitt), dopo numerose altre campagne della seconda guerra mondiale, al comando di un tank Sherman e relativo equipaggio di cinque uomini deve affiancare le truppe nell'avanzata nel cuore del paese nemico. Si trovera a dover gestire una nuova recluta e una ultima pericolosa missione. Fury ci mostra vari spaccati della seconda guerra mondiale visti con un occhio cinico, brutale, ma anche capace di momenti toccanti e qualche riflessione. Il tutto viene condito con azioni eroiche e qualche scena un po' splatter, ma senza patriottismi, offrendoci inoltre una interessante ricostruzione della vita in un carro armato. Il sergente Wardaddy e un duro, un uomo la cui casa negli ultimi anni era stata il tank Sherman soprannominato Fury, ma e anche capace di senso della giustizia e dell'onore. Certo la brutalita della guerra non ci viene forse mostrata in maniera piu impressionante o orribile di quanto non abbiano fatto altri film, e Brad Pitt in posa plastica coi capelli impomatati sul carro armato rischia talvolta di stonare. Pero l'insieme generato dai colori scelti, scenografia ed inquadrature offre una storia che si segue volentieri e chiaramente anche nei momenti di maggior concitazione e che ci porta diverse scene impattanti. Tra queste spiccano la lunga sequenza nella casa delle giovani Emma ed Irma e della love story tra il soldato e la ragazza, o quella della prima uccisione della giovane recluta Norman, che ci mostrano situazioni e stati d'animo dell'epoca che offrono ulteriori spunti, inquietanti o meno, sull'idea di storia, sul fatto che anche i buoni del film possono trasformarsi in feroci esecutori dopo aver vissuto tante atrocita. La morte non viene rappresentata da eroismi o patemi, ma talvolta e inaspettata, rapida e crea indifferenza, altre volte e spietata e dolorosa. Il tutto termina in maniera un po' esagerata distaccandosi dalla conduzione realistica e distaccata con cui vengono rappresentati i fatti per la maggior parte del film, ma evidentemente si voleva colmare nella pellicola l'esigenza di una maggiore epicita e qualche 'fuoco artificiale' in piu.

Miracolo a Sant Anna - la Recensione

4 soldati americani, facenti parte della 92esima divisione 'Buffalo' interamente composta da soldati di colore impegnati sulla linea Gotica nel 1944, rimangono bloccati dietro le linee nemiche, nei pressi di Sant'Anna di Stazzema. Qui traggono in salvo un bambino, che porteranno al riparo in un piccolo borgo dove trovano rifugiati alcuni abitanti. La convivenza con gli abitanti non sara semplice, vi saranno sospetti, episodi di tradimento ma anche di coraggio e di umanita. Miracolo a Sant'anna vuole rievocare l'eccidio commesso dai nazisti a Sant'Anna, una strage di civili in rappresaglia alle azioni partigiane. Spyke Lee, regista famoso per i suoi capolavori, come la '25esima ora', unisce alla trama da film con tema la seconda guerra mondiale il tema del razzismo, dei militari di colore che sono stati impegnati al fronte sul nostro territorio ma che la cinematografia, specialmente quella dei tempi del film 'Il giorno piu lungo', ha spesso volutamente trascurato. Inoltre viene trattato il tema quasi fiabesco del soldatone nero che si prende cura del piccolo bambino italiano, curandosene come una madre; il tema del rapporto d'amore inusuale per l'epoca tra un uomo di colore e una giovane donna bianca (Valentina Cervi); il tema della resistenza strenua da parte dei partigiani; e infine il tema del ladrocinio di opere d'arte sul nostro suolo, perpetrato tanto dai tedeschi quanto dagli americani in corso di guerra. Purtroppo pero tutte queste tematiche non trovano un adeguato approfondimento, ma anzi quando il film sembra concentrarsi di piu su una di queste ecco che cambia il tema e il tono, e ci si concentra su un argomento del tutto diverso perdendo di vista il primo, col risultato di ottenere una accozzaglia di buone idee mal espresse, il tutto soffocato da uno spirito anti-razzista che oscura tutto il resto, in particolare la strage di Sant'Anna, che avrebbe dovuto essere al centro della storia. Miracolo a Sant'Anna risulta quindi una ciambella il cui buco non e riuscito del tutto perfettamente, pur essendo un film supportato da una regia, sceneggiatura e attori di tutto rispetto. Peccato.

Defiance - la Recensione

Al tempo dell'occupazione nazista della Polonia del 1941, i tre fratelli ebrei Bielski trovano rifugio dallo sterminio nelle foreste dell'attuale Bielorussia. Qui saranno poco per volta raggiunti da altri ebrei, fuggiti dai villaggi circostanti, fino a costituire una vera comunita di rifugio e salvezza, lottando insieme per la sopravvivenza e resistendo, nascosti nella boscaglia, ai pattugliamenti tedeschi. Tratto da una storia vera, il film centra l'attenzione sugli ebrei e sulla loro persecuzione da un punto di vista diverso pero dal consueto: stavolta al campo di sterminio e al filo spinato si sostituiscono la foresta, la fuga, la resistenza, la volonta di ribellarsi alle ingiustizie e non solo la cieca uccisione a senso unico da parte tedesca. I toni drammatici sono forti, senza raggiungere l'esasperazione, e il film mantiene un livello ben bilanciato di azione e tensione, dramma e senso di rivalsa. Le angherie della polizia polacca filo-nazista che vengono vendicate, gli attentati in stile partigiano, che pero non portano al senso di liberazione sperato ma aggiungono sofferenza ai tormentati protagonisti, l'incontro con i 'veri' partigiani dell'esercito rosso. Daniel Craig, il maggiore dei tre fratelli, si cala perfettamente nella parte di leader e protettore degli ebrei sfollati, guida forte ed equa. E la costruzione della comunita, in grado di far vivere in maniera civile un folto gruppo di persone in mezzo alla foresta si scontra con i primi problemi, il freddo, il poco cibo, le malattie, le insubordinazioni. Alternate a queste scene, quelle della guerra partigiana, delle vendette e esecuzioni sommarie, contrapposte ai pochi momenti di vita felice nel campo di rifugio. Oltre la ricostruzione storica, ben fatta, il film convince discretamente, e pur riproponendoci molti luoghi comuni tipici (gli ebrei ricchi e colti, i nazisti crudeli) resta in grado in certe occasioni di uscirne, ricordandoci che le vittime possono diventare anche carnefici in quanto la crudelta resta prerogativa dell'umanita intera.